I ragazzi sono fragili. Sono strani, testardi, incoscienti. sono quelli del "chi se ne frega", quelli del "lasciami in pace", dell'indifferenza e dei lunghi silenzi. Sono quelli che conosciamo appena. Quelli che eravamo anche noi ma ce ne siamo scordati. Nicolino, Greg, il gruppo scapestrato del paese. Li abbiamo conosciuti negli episodi precedenti. Abbiamo osservato i loro comportamenti, le loro ansie, le loro paure, i loro atti vandalici. Adesso è il turno di Camilla, la ragazzina muta del paese. Siete pronti ad ascoltare il silenzio delle sue parole e il baccano dei suoi pensieri?
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Gli adolescenti sono misteriosi, hanno passioni, rancori e incertezze che li rendono schivi. Qui a FN314 devono fare i conti anche con cose inspiegabili come le piogge di rane, le telefonate che cadono nel vuoto, qualcuno che scompare. Cerchiamo di capire cosa sente Greg, diviso fra incomprensioni familiari, primi turbamenti di cuore, e gli avvenimenti di un paese dove non tutto è proprio quello che sembra.
Avete presente quella frase del film “L’Odio” di Mathieu Kassovitz? “Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di cinquanta piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all’altro, il tizio per farsi coraggio si ripete: Fino a qui tutto bene, Fino a qui tutto bene, Fino a qui tutto bene.” Anche ad FN314 la gente spesso se lo racconta che va tutto bene.
FN314 è uno sputo di paese, questo lo sapete già. Una sorta di villaggio dove la vita scorre lenta e senza grossi scossoni. O almeno così sembra se escludiamo le piogge di rane e i danni che ne derivano. Non ci sono molti visitatori esterni, se non qualche turista di passaggio in cerca di luoghi sperduti o qualche fornitore di materie prime.