Avete presente quella frase del film “L’Odio” di Mathieu Kassovitz? “Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di cinquanta piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all’altro, il tizio per farsi coraggio si ripete: Fino a qui tutto bene, Fino a qui tutto bene, Fino a qui tutto bene.” Anche ad FN314 la gente spesso se lo racconta che va tutto bene.
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Nell’episodio precedente Nello era combattuto. E se le piogge di rane fossero tutta un’invenzione? E se dal cielo piovesse solo acqua sotto forma di gocce? Assurdo vero? Ad FN314 lo è di sicuro. La maggior parte della gente qui in paese non solo le osserva cadere e schiantarsi a terra (quelle maledette), ma ha anche a che fare con le conseguenze materiali e psicologiche di questo brutto affare.
Stasera ad FN314 non si muove una foglia. Solo un signore anziano si aggira dondolando per le viuzze del paese. È Nello. Mette un piede davanti l’altro distrattamente, la sua testa è altrove, i suoi pensieri si perdono tra la spuma di mare e l’odore di salsedine della sua giovinezza. Volano leggeri addentrandosi nei bei momenti passati con la sua Francesca. Poi la sua mente si fa scura, si adombra come la strada che percorre con il passare dei minuti.
Ogni villaggio ha il suo matto, anche FN314. Eppure ormai avete imparato a conoscerlo questo piccolo paese del Distretto 13, nulla è come deve essere, nemmeno il suo matto. Lui (o meglio lei) è una vecchia strega che giorno dopo giorno annuncia a gran voce che la fine del mondo è alle porte, che le rane sono la punizione di Dio.