di Enrico Pompeo
Titolo: Selvaggio Ovest
Autore: Daniele Pasquini
Editore: NN Editore
Pagine n.: 352
Ci sono libri che sorprendono, che ti trasportano in territori emotivi e narrativi rilevanti e che ti catturano. Selvaggio Ovest, di Daniele Pasquini, è uno di questi. In primo luogo per la scelta della voce narrante, una terza persona immersa nei personaggi e capace di diventare multipla, cioè in grado di seguire, nelle terre dure della Maremma di inizio secolo, i vari personaggi, affidando a ognuno di loro il ruolo di protagonista, per una parte di cammino.
Questa storia è un romanzo, lo ricorda anche l’autore nella nota finale, pur riprendendo documenti originali dell’epoca, come alcune lettere presenti nel testo, anche se piegate all’esigenze della narrazione, in un incastro di realtà e finzione che non stride assolutamente.
Lo sfondo sul quale si animano le vicende dei vari personaggi è quello della discesa di Buffalo Bill e del suo spettacolo, quasi circense, in Italia e in particolare in Maremma all’inizio del secolo scorso e dell’incontro tra i cowboy con i butteri nostrali, e dell’epica sfida per chi riusciva a montare più velocemente dei cavalli ribelli e indomati.
Ma protagonista è, sicuramente, anche la terra di Maremma, questo spazio inospitale ma nello stesso tempo unico e speciale, tra boschi, veri e propri spazi di nascondiglio per briganti cacciati da guardie spesso poco avvezze alle asperità del territorio, fino alle pianure, i luoghi dei mandriani, abituati a vivere lì, nel sole soffocante dell’estate, quando le famiglie di allevatori si spostano, insieme alle bestie verso zone più fresche.
Un romanzo corale, quindi, in cui uomini, animali, natura si scambiano, continuamente, il ruolo di protagonisti, sempre a fronteggiare lo scoppio della violenza, il rischio di un conflitto. Dove i sentimenti sono più accennati che espressi, anche se le relazioni sono forti, strette, perché conta più uno sguardo che dirsi ‘ti voglio bene’.
Un romanzo scritto in un linguaggio che sa di epica, di eroi, magari sfortunati, ma pronti ad affrontare il destino, con un ritmo che sa alternare, con sapienza, momenti più vorticosi ad altri più cadenzati, con un andamento narrativo a imbuto, con i vari personaggi e le loro storie, apparentemente lontane, che vanno a confluire nella parte finale in un modo che al lettore risulta fluido e naturale.
Una storia originale, che parla di un periodo storico lontano, di una terra molto diversa da come appare adesso, eppure capace di parlare a noi, perché in grado di toccare corde e sensazioni che rimandano al presente.
Si parla di vendetta, di giustizia, di paura di amare, di rapporti familiari, di relazioni con ciò che è diverso; tutte questioni determinanti anche nella nostra contemporaneità e che per questo fanno di questo libro un percorso di riflessione importante e coinvolgente.
Ancora una volta NN si dimostra capace di offrire ai lettori opere interessanti, emozionanti, anche di autori esordienti, con un occhio attento al panorama internazionale ma capace di scorgere e presentare opere di qualità provenienti dalla realtà italiana.
Buona lettura!
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[…] Rivista Offline, recensione di Enrico Pompeo, 12 marzo 2024 […]