di Luigi Pratesi
Cercate un libro da leggere sotto l’ombrellone? Un libro che si possa interrompere quando si ha voglia di fare un bagno, eppure allo stesso tempo che vi faccia venire la voglia di riaprirne le pagine non appena avete finito di asciugarvi?
Ok, accettiamo la sfida. Per non essere banali, vi consigliamo una raccolta di racconti che pochi conoscono: “Festa di primavera” (Future Fiction) di Xia Jia.
Xia Jia (pseudonimo di Wang Yao) ha 36 anni, è nata a Xi’an, in Cina, e insegna presso l’Università di Xi’an Jiaotong. Sin da ragazza, ha sempre pubblicato opere di fantascienza. “Festa di primavera” è una raccolta di 9 racconti edita in Italia per la prima volta da Future Fiction.
La sua è una scrittura delicata, sensibile, che cerca di coniugare le antiche tradizioni cinesi con le potenzialità della tecnologia. Lo stile di Xia Jia non si perde dietro ai tecnicismi, non si sofferma sulla descrizione minuziosa della tecnologia avanzata, non si innesta in ambientazioni post-apocalittiche e non ruota attorno a guerre tra uomini e macchine.
Al contrario, “Festa di primavera” è un libro dove al centro è posto l’essere umano nelle sua parte più intima, più sensoriale. Il futuro di Xia Jia è al servizio del presente, verrebbe da dire, non un inseguimento dell’ispirazione creativa dovuta ai processi di industrializzazione e globalizzazione come spesso accade.
Una lettura interessante, diversa, intima e introspettiva al punto giusto, ma anche leggera, che porta a guardare il mondo con un’apertura mentale diversa, a riflettere sulle potenzialità dell’uomo e sulla deriva verso cui certi comportamenti possono portare la nostra società.
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