di Marco Morselli
Prolifica e instancabile dispensatrice di consigli e riflessioni sulla scrittura e sul mestiere dello scrittore, la Woolf ci ha lasciato una serie di saggi da cui poter trarre lezioni e spunti di riflessione sugli aspetti più disparati di questa professione. Una piccola enciclopedia ad uso e consumo sia di aspiranti scrittori che di romanzieri più esperti. Ne abbiano selezionati alcuni.
Se vuoi scrivere un romanzo, inizia dal personaggio.
Il personaggio è fondamentale per la trama e per la struttura della storia. Senza un buon personaggio, non ci sarà mai una buona storia. Il protagonista deve essere qualcuno con cui il lettore entrerà subito in sintonia, per il quale proverà empatia, in cui potrà riconoscersi o comunque qualcuno con cui troverà naturale rapportarsi alla pari. (Mr. Bennet and Mrs. Brown)
Leggi più che puoi, e poi scrivi su qualcuno che non sia tu.
Quello che può sembrarci una banalità, in realtà è forse uno dei consigli più preziosi: uno scrittore deve essere prima di tutto un grande lettore. Molti sono gli aspiranti scrittori che non leggono o leggono poco, spesso con la scusa di non volersi lasciar influenzare da stili e storia altrui. Ma la realtà è che talvolta i giovani (non in senso anagrafico) autori sono autoreferenziali e piuttosto narcisisti, e per questo leggono poco. La letteratura, come ogni altra forma artistica, richiede anche applicazione passiva. Prima si deve guardare gli altri, il più possibile. Prima si deve leggere, molto, e poi si può cominciare a scrivere. (Lettera a un giovane poeta)
Trova un terreno comune con il lettore.
Lo scrittore deve inventare un luogo dove il lettore possa ritrovarsi e non sentirsi alieno. In questo luogo chi dirige la storia potrà stimolare l’immaginazione di chi legge. Questo passaggio è importantissimo, la capacità dello scrittore di creare un’intimità con il lettore è fondamentale per la riuscita del romanzo. Un rapporto di fiducia che legherà le due parti dalla prima pagina fino all’ultima. (Mr. Bennet and Mrs. Brown)
Impara a giocare con le parole, cercando la verità e la bellezza.
Questa capacità richiede un grande lavoro. E un’enorme pazienza. Saper usare le parole della propria lingua, crearsi un lessico e saperci giocare. Ricorrere al loro suono, associarle, combinarle in modi inusuali e creativi per dare il senso più giusto alla frase. Avere il coraggio di riesumare vecchie parole che stanno cadendo in disuso per dare loro nuova vita in un nuovo ordine, così che possano creare bellezza, così che possano raccontare la verità: è questo un tema essenziale su cui tutti gli scrittori dovrebbero riflettere e lavorare. (Craftsmanship, lecture alla BBC)
Rifiuta le convenzioni.
Liberatene. “Non diamo per scontato che la vita esista più pienamente in ciò che è comunemente ritenuto grande rispetto a ciò che è comunemente ritenuto piccolo.” (Modern Fiction)
Non prenderti troppo sul serio.
Se credi esageratamente in te stesso, al punto di prenderti troppo sul serio finirai per diventare “un animaletto pieno di sé, mordace e graffiante il prodotto non avrà interesse né valore per nessuno. Pensati piuttosto come qualcuno di più modesto e meno spettacolare -e a mio parere ben più interessante- […]” (Lettera a un giovane poeta)
Ma ricorda che la letteratura è una cosa seria.
Flaubert impiegò un mese per trovare la frase giusta che descrivesse un cavolo. Tolstoj scrisse Guerra e Pace sette volte. La finzione è un’arte e va trattata con rispetto. Un romanzo può essere un’opera d’arte. (The Art of Fiction)
Dimentica la metodologia, fa’ quello che funziona per te.
Ogni metodo è giusto. Nessun metodo, nemmeno il più estremo, deve considerarsi proibito. Non esiste la formula esatta della finzione letteraria. Ogni pensiero, ogni emozione può essere quella giusta. (Modern Fiction)
Usa il ritmo per dare senso al mondo intorno a te.
“Tutto quello che dovete fare adesso è andare alla finestra e lasciare che il vostro senso del ritmo si apra e si chiuda […] lascia che il tuo senso del ritmo si intrufoli tra uomini e donne, omnibus e passeri – qualunque cosa stia passando per strada –, e leghi quel qualunque in un tutto armonioso”. (Lettera a un giovane poeta)
Non avere fretta di pubblicare.
Uno scrittore tutto può essere fuorché impaziente. Deve scrivere, scrivere e scrivere, ma anche sperimentare, e molto. Imitare gli altri autori, provare nuovi generi, tentare ogni forma di stile. Solo allora il giovane aspirante scrittore potrà pensare di aver imparato a scrivere. L’ultimo pensiero deve essere la pubblicazione. La fretta è la prima e più grande nemica. (Lettera a un giovane poeta)
Trova una stanza tutta per te.
Un rifugio, un luogo lontano da sguardi indiscreti, distrazioni, influenze negative. Trova il modo di crearti un tuo spazio dove poterti rinchiudere e scrivere. Un posto dove potrai concentrarti per tutto il tempo che vorrai. Crea le precondizioni perché ciò si realizzi. (Una stanza tutta per sé)
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