di Ivan Nannini
Titolo: Stanze Parlanti
Autori: Genki Kawamura/Marie Kondo
Editore: Einaudi
Pagine: 160
Abbiamo tanti motivi per acquistare un libro.
Spesso ci affidiamo ai consigli degli altri, a volte andiamo sul sicuro con l’ultimo romanzo del nostro autore preferito, altre ancora ci facciamo influenzare dalla copertina o da quei “segni” del destino che ci trascinano su quello specifico scaffale di una piccola libreria.
Di rado però capita che sia proprio un libro a scegliere te.
Il libro in questione si intitola “Stanze Parlanti” degli autori Genki Kawamura e Marie Kondo. È arrivato qualche giorno fa insieme ad altri oggetti di uso comune consegnatemi da un’infermiera nella mia stanza di ospedale.
Sì, sono ricoverato da una settimana circa dopo un controllo al P.S. che ha evidenziato un bel problema (una massa, linfoma, sotto il mio sterno).
In questo reparto (Ematologia) non può entrare nulla che non sia nuovo e ricoperto di pellicola all’origine, e quindi mia mamma, trovandosi di fronte a una scelta minima per potermi soddisfare, mi chiamò: «Ci sono solo cinque o sei titoli con il cellophan, tutti Einaudi!»
Me li espose uno per uno ed io scelsi questo, a scatola chiusa, senza la minima informazione al riguardo.
È un libro che parla di riordino, ma non solo del riordino materiale che immaginiamo; qui si tratta di un concetto che riguarda e (avvolge) da ogni lato l’essere umano. Da quello materiale a quello metafisico, psicologico, spirituale, mentale.
Una lettura che riesce a far vibrare delle corde al nostro interno che spesso, nella migliore delle ipotesi, si possono definire “ossidate”.
Per i Giapponesi l’atto di buttare via le cose non ha lo stesso significato che in occidente. Nella loro cultura le cose vengono “liberate”, ovvero vengono tolte dalla loro condizione di inutilità e frustrazione, pronte, magari un giorno, a ripresentarsi sotto altre forme.
“Tieni soltanto ciò che ti da gioia”. È questo il mantra che risuona più e più volte in questo scritto.
Un dono di cui ho fatto subito tesoro cercando di assimilare questa filosofia e di trasformare la mia malattia in qualcosa da “liberare” e forse anche da “ringraziare” per aver ridato lustro al mio spirito.
Adesso è giunta l’ora di riordinare un sacco di cose.
Per approfondire, vi proponiamo il nostro video sull’autore, sul romanzo e sulle impressioni che ci ha lasciato. Fateci sapere cosa ne pensate con i vostri commenti e seguiteci su Facebook, sul nostro canale Youtube e nel canale Telegram.
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