di Enrico Pompeo
Titolo: Altri libertini
Autore: Pier Vittorio Tondelli
Edizioni: Feltrinelli
Pagine: 199
Il 2020 segna una doppia ricorrenza per l’opera di questo grande scrittore: a Gennaio del 1980 usciva il suo capolavoro indiscusso: “Altri libertini”, il suo debutto e dieci anni dopo, esattamente a Ottobre del ’90, veniva pubblicato “Un weekend postmoderno”. Cronache dagli anni ’80’. Un arco temporale di dieci anni che ha visto dispiegarsi tutta l’opera di Pier Vittorio Tondelli, morto nel 1991 di Aids.
Credo che sia una delle penne più interessanti e originali della narrativa italiana del secondo dopoguerra e, oserei dire, anche europea. Non lo metterei sullo stesso piano di Calvino o Fenoglio, ma subito dopo. Le sue qualità spaziano dal romanzo al racconto, dall’articolo di giornale al saggio, pur mantenendo una freschezza e una lucidità di sguardo incredibili. Mi ricordo che quando lessi “Altri libertini” rimasi incantato: non ho più trovato una capacità così profonda di trasferire su carta il ritmo, il suono del vivere contemporaneo.
Si parla di un luogo che fa da spazio di partenza e di arrivo, il posto ristoro della stazione di Reggio Emilia, dove si incontrano personaggi sgangherati e persi, come Giusy, il tossico sempre alla ricerca di roba; oppure Vanina, la ragazza scesa in città dall’Appenino, piena di sogni e ora costretta a prostituirsi; o le “Splash”, quattro sciroccate che alternano riflessioni filosofiche a pratiche erotiche disinibite alla ricerca di un senso di esistenza che sfugge lontano. Non c’è nessun intento di indagine antropologica come in Moravia, o un’idealizzazione come per il sottoproletariato di Pasolini. Tondelli racconta la confusione di identità, lo smarrimento, la perdita di riferimento. E lo fa calandosi così a fondo in questo mondo che le sue pagine sembrano un canale radio dove queste voci hanno lasciato la loro traccia: un linguaggio meticcio in cui si mescola il basso e l’alto, con termini che arrivano dalla televisione ed espressioni tipiche della controcultura che stanno insieme, in una babele sperimentale che fece da spartiacque profonda nella nostra narrativa.
Il libro creò scandalo, anche e soprattutto per la forza della lingua usata, oltre che per la crudezza delle scene, tanto che venne sequestrato per un anno dal procuratore della Repubblica dell’Aquila, per poi essere riammesso sul mercato dopo un processo e nel giro di pochi mesi diventare un enorme successo di pubblico e critica.
È un testo che non perde la sua carica dirompente con il passare degli anni, dato che le inquietudini qui comunicate sono quelle di ogni generazione alle prese con una realtà che impone modelli di comportamento estetici come avviene, proprio, dagli anni’80 in poi. Ed è merito di Tondelli quello di aver dato voce alle zone d’ombra, a coloro che non vivevano la ‘Milano da Bere’, quelli stritolati dall’edonismo a tutti i costi, che non avevano capi firmati o macchine costose. Qui urlano la loro rabbia oppure scelgono il silenzio, l’attesa, l’evasione nel sogno, come dimensione di alterità rispetto al mondo ossessionato dall’apparenza, dall’estetica, dal vincere a tutti i costi che si trova invece in “Weekend post moderno”. Libro più sommesso, ma altrettanto autentico, vero, dove si ascolta un urlo soffocato e amaro di un’intera provincia, dall’Emilia alla Toscana, fino alla Lombardia, per la volontà di ricerca di originalità in contesti monotematici, una resistenza cocciuta e tenera insieme.
Tondelli è riuscito a dare voce a una generazione nascosta, lontana dai riflettori e dal jet set e per questo specchio di ogni gioventù contemporanea, alternando stili rabbiosi, come in Altri Libertini, fino alla struggente storia d’amore tra due uomini, in Camere Separate, altro suo capolavoro, struggente e melanconico.
Scrittore da scoprire e conoscere anche nella sua veste di scopritore di talenti, con il suo progetto ‘Under 25′ una sorta di laboratorio di scrittura creativa, vent’anni prima che questi diventassero di moda. Da queste sessioni, incontri, sono uscite raccolte di racconti firmati da Paolo Nori, Aldo Nove, per esempio.
Spero di essere riuscito a interessarvi in qualche modo. Incontrare Tondelli vale davvero la pena.
Fatemi sapere che ne pensate.
Buona lettura.
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