di Marco Morselli
Il Muro, basta una parola sola per riportare alla mente una città, un paese, un’epoca. Berlino per decenni è stata identificata con il muro che la divideva tra Est e Ovest. Da capitale culturale del continente negli anni Trenta a cimitero di macerie nel secondo dopoguerra. Poi una rinascita improvvisa e subito la ferita che ne ha tagliato il cuore per quasi tre decenni, lasciando impressa nella memoria di intere generazioni l’immagine della città prussiana spaccata in due, una lunga cinta divisoria in cemento armato grigio e cupo che si insinuava tra i grandi musei e i folti parchi prussiani, qua e là, in lontananza casermoni d’impronta sovietica e centri commerciali all’americana. Ma cosa è rimasto nella letteratura di questo periodo storico?
Ecco alcuni romanzi che potrebbero stuzzicare la vostra curiosità. Di sicuro qualcuno lo avrete già letto:
Lettera a Berlino, di Ian McEwan. Un romanzo ambientato nella Berlino degli anni Cinquanta, in piena guerra fredda, che racconta la storia d’amore tra un uomo inglese e una donna tedesca conosciutisi nell’ambito di un’operazione di intelligence tra la CIA e i servizi segreti britannici finalizzata alla realizzazione di un tunnel tra il settore ovest e il settore est della città. Ne fu tratto un film nel 1993, The Innocent, diretto da John Schelsinger.
Il cielo diviso, di Christa Wolf. La crisi tedesca e una crisi di coppia si intrecciano dando vita ad una storia dura che si sviluppa sullo sfondo di una problematica società tedesca-orientale. Pubblicato all’indomani della costruzione del muro, destò un grande dibattito per i temi affrontati, ma soprattutto per l’equidistanza con cui l’autrice si scostava dalle due ideologie separate dal muro. La Wolf, dopo aver messo a nudo gli aspetti critici del regime comunista, aveva preso le distanze anche dalla visione capitalistica del mondo. Sia ad Ovest che a Est il libro ebbe un grande successo, al punto da diventare un film, Der geteilte Himmel, diretto da Konrad Wolf.
Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, di K. Hermann, H. Rieck e Christiane F. Probabilmente il romanzo più noto al grande pubblico. Droga e prostituzione all’ombra del muro in una Berlino degradata e quasi irriconoscibile, ben lontana dal rigore dell’Est e dalla “dolce vita” capitalista dell’Ovest.
Il rogo di Berlino, di Helga Schneider. La storia (autobiografica) di una bambina nata e cresciuta nella Germania nazista che raggiunge il suo apice in una Berlino distrutta e assediata dai sovietici. Una testimonianza drammatica e intensa di un momento storico che ha cambiato il mondo, così come ha segnato Berlino.
Al di qua del muro. Berlino 1989, di Vanna Vannuccini. Un libro per giovani lettori che narra le vicende di un gruppo di adolescenti di Berlino Est. Sono storie di ragazzi come tutti, ragazzi che vanno a scuola, giocano, studiano. Attraverso di loro si scopre una quotidianità diversa, quella della Germania dell’Est, ma per alcuni versi anche simile alla nostra e a quella dei giovani tedeschi dell’Ovest. Finché un giorno di novembre del 1989…
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