di Marco Morselli
Scrivere è un mestiere duro e faticoso, Hemingway lo sapeva benissimo. Un mestiere che è anche un’arte, e pertanto va trattato con estrema cura e raccomandazioni precise. Ce ne ha lasciate molte, e crediamo che sia sempre bene condividerle e rifletterci su. Eccone alcune:
- Fermati sempre quando stai andando bene
“Il miglior modo è fermarsi sempre quando stai andando bene e quando sai quello che accadrà dopo. Se fai così ogni giorno quando stai scrivendo un romanzo non rimarrai mai bloccato. Questo è il consiglio più prezioso che posso darti, pertanto vedi di ricordarlo.” Può sembrare un paradosso, ma finché continuiamo a pensare che la scrittura sia dominata da un flusso costante ispirato dalle muse rischiamo di imbatterci più spesso nel cosiddetto blocco dello scrittore, e di restarci impantanati. Il modo migliore per evitarlo? Sapersi fermare. Quando scriviamo e pensiamo che stiamo facendo bene, dobbiamo interrompere e rimandare alla sessione successiva. Allora riusciremo a ripartire senza particolari intoppi, perché avremo ancora il fuoco dell’ispirazione dentro, seppur a riposo. E così potremo mantenerlo, da sessione a sessione, fino alla fine.
- Tieni fuori tutti i pensieri negativi
Niente deve mettersi tra noi e la nostra storia. Tutti i pensieri che possono boicottare il nostro processo creativo devono essere accantonati. Hemingway paragona lo scrittore al soldato. Quando un soldato va in guerra deve mettere da parte ogni pensiero negativo e non soffermarsi sulle conseguenze di ciò che è chiamato a fare. Ci vuole coraggio. Così per lo scrittore. Chi scrive deve liberarsi della codardia tipica degli indecisi e dei pensierosi, e una volta innescato il processo creativo sforzarsi di andare avanti, qualunque cosa succeda.
- Studia i grandi
Un bravo scrittore deve guardare ai grandi del passato. Chi lo ha preceduto e ha dimostrato il suo valore nella letteratura deve essere il suo punto di riferimento. Quando scriviamo, ma soprattutto quando impariamo a scrivere dobbiamo farlo pensando a cosa possiamo raggiungere in termini di valore assoluto, non sulla base della media degli scrittori contemporanei. Hemingway compara lo scrittore al centometrista che anziché pensare a competere con gli avversari di gara, si concentra a battere il record. Solo così potrà conoscere il valore assoluto della sua impresa. Non dobbiamo pensare a scrivere meglio di chi, in questo momento, vende di più. Dobbiamo pensare a scrivere meglio di tutti (nei limiti delle nostre possibilità), solo così possiamo sapere quanto valiamo.
- Affina le tue capacità di osservazione
Se ti capita di assistere ad una pesca, consiglia Hemingway, guardati intorno, guarda cosa succede e come si comportano le persone che vi partecipano. Se ti emoziona qualcosa, cerca di riportare alla mente, una volta che ti metterai a scrivere, ciò che ti ha dato quell’emozione. Nei dettagli. Può essere stata la linea dell’acqua che si alza e si restringe come una corda di violino oppure il modo in cui il pesce schizza acqua ovunque mentre salta. In sostanza, non dobbiamo essere vaghi, ma precisi. Dobbiamo definire esattamente tutto quello che ha comportato un sentimento, un’emozione. Saper maneggiare l’arte della descrizione è qualcosa che si può imparare con l’esercizio. Hemingway suggerisce di descrivere una stanza, soffermandosi sui più piccoli dettagli e su cosa ci fanno provare. Saper descrivere può fare la differenza.
- Non essere autoreferenziale
“Dimentica la tua tragedia personale. Siamo tutti dispiaciuti fin dall’inizio e soprattutto devi sentirti un inferno prima di poter scrivere seriamente. Ma quando provi quel dannato dolore, usalo – non barare. Sii il più fedele possibile verso di esso come uno scienziato – ma non pensare che qualsiasi cosa sia importante solo perché succede a te… Non sei un personaggio tragico. Nemmeno io lo sono. Tutto ciò che siamo è essere scrittori e quello che dovremmo fare è scrivere”.
- Esercita l’empatia
Hemingway non è il primo né l’ultimo a sottolineare l’importanza dell’empatia. L’empatia è un elemento essenziale per chi vuole scrivere una storia che arrivi al pubblico. Osservare gli altri, i loro comportamenti, valutarne le motivazioni, crearsi un bagaglio di considerazioni e di sensibilità che ci eviti di trasformare i nostri personaggi in macchiette, in caricature. Inoltre, l’empatia è quel sentimento che ci consente di avvicinarci ai nostri potenziali lettori, di capire cosa potranno provare leggendo la nostra storia e come scrivere la nostra storia affinché provino ciò che vogliamo noi. È il linguaggio sottinteso alla trama che ci mette in connessione con il pubblico.
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